Interpretariato

INTERPRETARIATO IN FIERA

Se penso ai tanti contesti in cui mi sono trovato a svolgere la mia professione di interprete, credo che la fiera sia quello in cui la flessibilità e la dinamicità la fanno da padrone. La mia ultima esperienza ad Automechanika 2022 a Francoforte sul Meno, in uno dei più grandi poli fieristici al mondo, mi ha fatto proprio riflettere su questo aspetto.

Nei miei vent’anni di libera professione devo ammettere di non essere nuovo alle fiere, anche se non è il contesto in cui ho prestato servizio prevalentemente. Ho lavorato soprattutto alle fiere in Germania, a Monaco di Baviera, Norimberga e quindi a Francoforte, oltre che in occasione di altri appuntamenti fieristici di minore importanza qui in Italia. A prescindere dal settore e dalla dimensione dell’evento fieristico, ho sempre trovato la fiera come una delle piazze più dinamiche e stimolanti che ci possano essere. Si svolgono in una determinata nazione, ma si ha come l’impressione di trovarsi sempre in un “non luogo” per l’aria internazionale che si respira. Sembra un po’ quando ci si trova in un aeroporto in cui l’unico comune denominatore dei milioni di persone che si incontrano è il viaggio. In fiera è esattamente la stessa cosa. Non ci sono pregiudizi o barriere linguistico-culturali, quando l’unico obiettivo comune è instaurare relazioni.

La mia ultima fiera, come dicevo, mi ha dato conferma di tutto questo. Ad Automechanika 2022, la principale fiera di riferimento per quanto concerne l’aftermarket e la ricambistica per l’automotive mi ha visto ancora una volta alle prese con tutto ciò che un interprete dovrebbe garantire: competenza, flessibilità, dinamicità.

Nel nostro settore si tende a screditare l’interpretariato in fiera o comunque a considerarlo come un servizio di serie b, spesso assimilabile al servizio di hostess. Non è così. Nel mio caso specifico ho avuto la fortuna e il piacere di lavorare per un portale di riferimento per il settore dei ricambi in Italia e in Europa che si occupa di offrire un servizio di catalogazione online per gli operatori del settore, oltre a rappresentare una testata giornalistica per tutto ciò che concerne il mondo dell’aftermarket.

I miei servizi in fiera hanno rispecchiato esattamente le varie esigenze del mio cliente nella gestione dei suoi partner stranieri. Mi sono ritrovato a vagare nei dieci padiglioni della fiera con il responsabile marketing a tradurre le varie trattative commerciali per acquisire nuovi contatti con operatori di tutto il mondo. Non in ultimo, ho tradotto in consecutiva e talvolta in chuchotage alcune interviste sia dal tedesco che dall’inglese verso l’italiano per alcuni video redazionali, sia per motivi promozionali che come contenuto di informazione per la loro attività giornalistica.

Se è vero che il futuro della comunicazione multilingue ci vede sempre più proiettati a nuove sfide in contesti più o meno tradizionali, la fiera è senz’altro un’ottima palestra per flessibilità, dinamicità e immedesimazione ovvero quei requisiti di fronte ai quali un interprete non dovrebbe mai farsi trovare impreparato.

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