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Nessuno di noi liberi professionisti – tanto meno il sottoscritto – è immune al fisiologico e congiunturale calo di lavoro che talvolta può capitare. Non si verifica spesso, ma quando si presenta, va affrontato in maniera giusta.
Il 2022, almeno per me, è stato un anno davvero ricco e costante dal punto di vista del flusso di lavoro. Devo ammettere che per tutti e dodici i mesi dell’anno ho sempre avuto molti incarichi, soprattutto nel secondo semestre. Credo sia stata anche una tendenza generale dovuta al fatto che il 2022 per molti settori, nonostante il clima di incertezza internazionale, è stato l’anno della ripresa e dell’entusiasmo di volerci riappropriare delle nostre vite, delle nostre abitudini e, non in ultimo, dei nostri progetti. Personalmente sono arrivato a fine anno con forse una dose un po’ eccessiva di stanchezza, al punto che nemmeno la pausa natalizia è bastata per rigenerarmi e ricaricare le batterie.
Le previsioni per il 2023 – non mie e ci tengo a precisarlo – non sono molto positive come poteva essere stato il 2022. Non è questa la sede per discutere dei motivi che credo siano arcinoti e piuttosto intuibili: l’inflazione, l’aumento dei costi energetici e non in ultimo il perdurare della crisi geopolitica internazionale che indiscutibilmente va ad influire sull’andamento generale dell’economia. In sintesi, questo nuovo anno appena iniziato si sta rivelando molto più calmo di come ha esordito l’anno scorso in termini di richieste e preventivi.
Seppur mentalmente preparati, non è mai facile vivere al meglio questi periodi in attesa che il lavoro riparta. Il primo pensiero che ci assale è mettere in dubbio il nostro valore, le nostre competenze. Non dovremmo mai cadere in questa tentazione, anche se a volte sembra inevitabile.
Qui di seguito alcuni modi per affrontare questi periodi al meglio e soprattutto alcuni consigli per non cadere del tranello del “mea culpa”.
- La prima cosa che dobbiamo fare, come anticipato, è non colpevolizzarsi e quindi nemmeno credere che sia solo colpa nostra. Non siamo macchine e questi momenti capitano anche per farci riflettere su noi stessi. La frenesia del lavoro non lascia mai il tempo per pensare e per rigenerarsi. Approfittiamone ora.
- Recuperiamo le forze e dormiamo qualche ora in più. Per quanto mi riguarda, sto recuperando le energie profuse nel 2022 proprio ora e non lo faccio navigando nell’ozio, ma stando meno ore al PC.
- Facciamo le cose di lavoro per cui non abbiamo mai il tempo necessario. Ad esempio, nel mio caso, aggiornare il CV con le tante giornate di interpretariato svolte nel 2022 e fare la manutenzione del mio sito web, in cui sto inserendo nuovi servizi. Un’altra possibile attività è anche la riorganizzazione della contabilità per la quale ho apportato alcune piccole migliorie per rendere la gestione degli incarichi e della fatturazione il più agevole possibile (un aspetto che a me ogni volta assorbe molto tempo).
- Approfittiamo per dare più spazio alla nostra vita personale e ai nostri hobby. Da avido lettore e appassionato di sport non posso non cogliere quest’occasione per leggere di più (ho quasi finito il mio terzo libro del 2023) e concedermi qualche sessione in più di nuoto libero. Sono momenti dopo i quali mi sento talmente bene che quasi quasi non mi manca affatto il lavoro. Non di solo pane vive l’uomo!
- Non cadiamo nella tentazione di accettare qualsiasi lavoro che in momenti più pieni non avremmo mai esitato a rifiutare. Ancor peggio sarebbe abbassare le tariffe per paura di perdere clienti. Tra l’altro, anch’io cerco di trovare nuovi clienti, nuove fonti di lavoro, ma mai e poi mai abbasserei le mie tariffe per calamitare nuovi incarichi che possano colmare il vuoto di fatturato che potrebbe esserci – magari seguirà un mese con un fatturato doppio, chi può dirlo?
- Non stiamo troppo tempo al PC e non controlliamo in maniera ossessiva la posta elettronica in attesa della cosiddetta “manna dal cielo”. Non funziona così. Per esperienza il lavoro inizia a riprendere proprio quando meno ce lo aspettiamo e siamo intenti a fare tutt’altro.
E voi? Come gestite questi naturali e fisiologici momenti di calo di lavoro? La tentazione di cadere nella disperazione è sempre dietro l’angolo – ne so qualcosa.
Anche dopo più di vent’anni di esperienza è facile restare impigliati in questa trappola. Adottare alcuni degli stratagemmi di cui sopra può essere sempre utile. Essere liberi professionisti significa anche questo e dovremmo essere flessibili e resilienti anche da questo punto di vista.